lunedì 14 aprile 2008

Gimme Tha Power


La Policia te esta extorcionando (dinero)
pero ellos viven de lo que tu estas pagando
y si te tratan como a un delincuente (ladrón)
no es tu culpa, dale gracias al regente
que arrancara el problema da raiz
y cambiar al gobierno de nuestro pais
a la gente que esta en la burocracia
a esa gente que le gustan las migajas
yo por eso me quejo y me quejo
porque aqui es donde vivo
yo ya no soy un pendejo
que no wachas los puestos del gobierno
hay personas que se estan enriqueciendo
gente que vive en la pobreza
nadie hace nada porque a nadie le interesas
la gente de arriba te detesta
hay mas gente que quiere que caigan sus cabezas
si le das mas poder al poder mas duro te van a venir a cojer
porque fuimos potencia mundial
somos pobres nos manejan mal

dame dame dame dame todo el power
para que te demos en la madre
gimme gimme gimme gimme todo el poder
so I can come around to joder
dame dame dame dame todo el power
para que te demos en la madre
gimme gimme gimme gimme todo el poder
so I can come around to joder

damele damele damele damele todo el poder
damele damele damele damele todo el power
damele damele damele damele todo el poder
damele damele damele damele todo el power

(asi es puto, fuck you puto, baboso)

porque no nacimos donde no hay que comer
no hay porque preguntarnos ¿como le vamos a hacer?
si nos gritan como a unos güevones
no lo somos
VIVA MEXICO CABRONES
si se siente el pavor mexexicano que sienta
todos juntos como hermanos porque somos mas
jalamos mas parejo porque estan siguiendo a una bola de pendejos
que los llevan por donde les conviene
y es nuestro sudor lo que los mantiene
los mantiene comiendo pan caliente ese pan es el pan de nuestra gente

dame dame dame dame todo el power
para que te demos en la madre
gimme gimme gimme gimme todo el poder
so I can come around to joder
dame dame dame dame todo el power
para que te demos en la madre
gimme gimme gimme gimme todo el poder
so I can come around to joder
dame dame dame dame todo el power
para que te demos en la madre
gimme gimme gimme gimme todo el poder
so I can come around to joder

dame dame dame dame el poder
dame dame dame dame todo el power
dame dame dame dame el poder
dame dame dame dame todo el power

el pueblo unido jamas sera vencido

dame dame dame dame el poder
dame dame dame dame todo el power
dame dame dame dame el poder
dame dame dame dame todo el power
dame dame dame dame el poder
dame dame dame dame todo el power

Molotov, "Gimme Tha Power" (1998).

martedì 8 aprile 2008

venerdì 21 marzo 2008

Nel fango del dio pallone

Fu in quel periodo che cominciai a prendere confidenza con le partite combinate. Non c'era niente di strano: quando a tutte e due le squadre, per ragioni di classifica, conveniva il pareggio sicuro, cioè un punto, piuttosto che rischiare lo zero punti della sconfitta, ci si metteva d'accordo in varie maniere. O prima della partita, fra gli allenatori, oppure direttamente in campo, durante la partita, fra noi giocatori. In pratica imparai la prima delle cose che nel calcio si facevano - che tutte le squadre, più o meno spesso, facevano - ma che non si dovevano dire, che dovevano restare un segreto: i pareggi combinati.
A volte capitava qualche imprevisto, come successe durante l'incontro Padova-Genoa. Nello spogliatoio, poco prima di andare in campo, Ghezzi ci disse: "Ho parlato con Rosa [allenatore del Padova, n.d.r.] e ci siamo messi d'accordo per il pareggio. E' chiaro a tutti?". Ci andava bene: un punto sicuro in trasferta era il massimo che potevamo sperare, dato il momento difficile della squadra. Ma in campo mezzo Padova si impegnò per vincere, e ci riuscì: il loro allenatore, infatti, aveva informato dell'accordo-pareggio solo alcuni dei suoi giocatori, e tutti gli altri avevano giocato per la vittoria. Nel dopo-partita Ghezzi era fuori dai gangheri: voleva prendere Rosa a cazzotti, noi giocatori, per impedirglielo, fummo costretti a tenerlo chiuso nello spogliatoio finché non si calmò.
Carlo Petrini, "Nel fango del dio pallone" (Kaos Edizioni, 2000).

domenica 17 febbraio 2008

Metonimia



Non me ne voglia Leo Ortolani se per necessità di sintesi ho copincollato l'ultima vignetta della terza tavola in fondo alla seconda.

mercoledì 6 febbraio 2008

Wembley!

domenica 3 febbraio 2008

martedì 25 dicembre 2007

venerdì 14 dicembre 2007

Parola di Paolo Di Canio

Da un'intervista pubblicata nel numero di dicembre di GQ inglese:

"Totti ha detto che non vorrebbe mai andare a cena con me. E credo che non sia una grande perdita, perché se gli dite che c'è tensione in Medioriente, lui pensa che sia scoppiata una rissa nella fascia destra del centrocampo".

Poi però aggiunge:
"Nel calcio inglese il doping si riduce all'abuso di birra, hot-dog e fagioli. Grazie ai quali i giocatori scendono in campo ruttando e scoreggiando".

Nella foto: Paolo Di Canio e Marc-Viven Foé il giorno della loro presentazione ufficiale col West Ham, il 27 gennaio 1999. Foé è morto di infarto durante una partita della nazionale camerunense il 26 giugno 2003.

domenica 2 dicembre 2007

I Supereroi di Toronto

Ci sono 249 supereroi nella città di Toronto. Nessuno di loro ha un’identità segreta. Pochissimi indossano un costume. Nella maggior parte dei casi i loro superpoteri non comportano alcun vantaggio materiale. Anfibio può vivere sia sulla terra che sott’acqua, ma onestamente: a che gli serve? Gli sarà mai utile per trovare lavoro? Al momento Anfibio fa il corriere per Speedy, un’agenzia di recapiti del centro.
Persino la Clessidra, unica tra i supereroi a viaggiare nel tempo, non crede che il suo su-perpotere sia niente di eccezionale. Ti fa no tare subito che tutti sono in grado di viaggiare nel tempo, e infatti procedono in modo costante e inesorabile verso il futuro: un vero superpotere sarebbe la capacità di non viaggiare affatto nel tempo, di arrestarsi nel presente.
Anche se non esistono supercattivi, nessun supereroe è disposto a crederci. Ognuno di loro è convinto che uno degli altri sia un supercattivo. La Perfezionista si scontra con Televendita. Businessman e il Sindacalista si considerano reciprocamente l’incarnazione del male. Anche Anfibio è ai ferri corti con l’I-namovibile.
A ogni festa, al padrone di casa tocca inevitabilmente ascoltare le lamentele di un qualche supereroe scandalizzato: “Non posso credere che tu abbia invitato quello lì”. Oppure capita che due supereroi si imbattano l’uno nell’altro cercando il bagno, e si blocchino guardandosi in cagnesco e strillando: “Tu sei il cattivo! Sei un mostro!”
Le feste migliori le dà la Coniglietta Antistress...
Andrew Kaufman, "Tutti i miei amici sono supereroi" (Meridiano Zero, 2006).