Era il titolo con cui Tuttosport salutava la cessione di Ian Rush dalla Juventus al Liverpool nell'agosto del 1988. E' giusto utilizzarlo nuovamente per salutare la fine del mandato di Marco Muller come Direttore della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia e far sapere al mondo che sarebbe molto meglio non ritrovarselo ancora seduto nella stessa poltrona l'anno prossimo.
E' vero che in quattro anni Muller ha corretto molti dei problemi organizzativi del biennio di De Hadeln, ma la qualità dei film presentati è sempre stata mediamente bassa, l'attenzione dei selezionatori nei confronti del cinema orientale è stata eccessiva e i palmares hanno dimostrato tutta l'influenza che il direttore ha imposto sul lavoro delle giurie, finendo per non premiare mai le pellicole migliori del concorso. E se può anche andare il Leone d'Oro a "Vera Drake" nel 2004 (pur in una competizione che vedeva anche "Mare dentro", "Il castello errante di Howl" e "Ferro 3"), gridano allo scandalo la vittoria di "Brokeback Mountain" su "Good Night and Good Luck.", di quella porcata di "Still Life" sul capolavoro "Nuovomondo" e ora del mediocre "Lussuria" su film come "Io non sono qui", "In the Valley of Elah" e "12" (e anche "La graine et le mulet", a quanto mi dicono).
Il fatto che un regista medio come Ang Lee porti a casa due Leoni d'Oro in tre anni e lo sconosciuto Zhang-ke vinca due premi in due anni la dice lunga su quanto sia stato stretto il giogo imposto da Muller alle giurie. Non è un caso che l'annuncio della vittoria di "Lussuria" sia stato accolto in sala stampa da una fragorosa salva di fischi. Così come lo è stato quello della Coppa Volpi a Brad Pitt, che fa il paio con quella di Ben Affleck dell'anno passato.
Venga chi vuole, a Venezia, e vada dove vuole, Muller, basta che l'anno prossimo stia lontano dal Lido.
E ora il mio personalissimo cartellino lidense, in ordine cronologico, anche se quest'anno ho visto appena 30 film in 12 giorni di Festival. Rispetto agli anni scorsi non c'è dubbio che io sia riuscito ad evitare le porcate più cupe, ma è anche vero che non mi porto a casa neanche un filmone che spezza il cuore.
"Per un pugno di dollari" di Sergio Leone - nc.
"Atonement - Espiazione" di Joe Wright - 6,5.
"Kantoku Bazai!" di Takeshi Kitano - 3.
"Se, jie - Lussuria" di Ang Lee - 6,5.
"Sleuth" di Kenneth Branagh - 6,5.
"Michael Clayton" di Tony Gilroy - 6-.
"Redacted" di Brian De Palma - 4.
"Nessuna qualità agli eroi" di Paolo Franchi - 2.
"In the Valley of Elah" di Paul Haggis - 7.
"Blade Runner: The Final Cut" di Rydley Scott - nc.
"It's a Free World" di Ken Loach - 6.
"Cassandra's Dream" di Woody Allen - 5.
"The Assassination if Jesse James" di Andrew Dominik - 5.
"Hotel Chevalier" (cm) di Wes Anderson - 7.
"The Darjeeling Limited" di Wes Anderson - 5,5.
"La zona" di Rodrigo Plà - 7.
"La ragazza del lago" di Andrea Molaioli - 5+.
"I'm Not There - Io non sono qui" di Todd Haynes - 7.
"Lou Reed's BERLIN" di Julian Schnabel - 6.
"Il dolce e l'amaro" di Andrea Porporati - 5.
"The Nines" di John August - 4,5.
"Nightmare Before Christmas 3-D" di Henry Selick - nc.
"Mad Detective" di Johnnie To - 5,5.
"Nightwatching" di Peter Greenaway - 7-.
"Man from Plains" di Jonathan Demme - 7.
"Putiferio va alla guerra" di Roberto Gavioli - nc.
"12" di Nikita Mikhalkov - 7.
"Heya fawda (Chaos)" di Youssef Chahine - 4.
"Non pensarci" di Gianni Zanasi - 7,5.
"Blood Brothers" di Alexi Tan - 4,5.
Le donne del Lido - 11.
E' vero che in quattro anni Muller ha corretto molti dei problemi organizzativi del biennio di De Hadeln, ma la qualità dei film presentati è sempre stata mediamente bassa, l'attenzione dei selezionatori nei confronti del cinema orientale è stata eccessiva e i palmares hanno dimostrato tutta l'influenza che il direttore ha imposto sul lavoro delle giurie, finendo per non premiare mai le pellicole migliori del concorso. E se può anche andare il Leone d'Oro a "Vera Drake" nel 2004 (pur in una competizione che vedeva anche "Mare dentro", "Il castello errante di Howl" e "Ferro 3"), gridano allo scandalo la vittoria di "Brokeback Mountain" su "Good Night and Good Luck.", di quella porcata di "Still Life" sul capolavoro "Nuovomondo" e ora del mediocre "Lussuria" su film come "Io non sono qui", "In the Valley of Elah" e "12" (e anche "La graine et le mulet", a quanto mi dicono).
Il fatto che un regista medio come Ang Lee porti a casa due Leoni d'Oro in tre anni e lo sconosciuto Zhang-ke vinca due premi in due anni la dice lunga su quanto sia stato stretto il giogo imposto da Muller alle giurie. Non è un caso che l'annuncio della vittoria di "Lussuria" sia stato accolto in sala stampa da una fragorosa salva di fischi. Così come lo è stato quello della Coppa Volpi a Brad Pitt, che fa il paio con quella di Ben Affleck dell'anno passato.
Venga chi vuole, a Venezia, e vada dove vuole, Muller, basta che l'anno prossimo stia lontano dal Lido.
E ora il mio personalissimo cartellino lidense, in ordine cronologico, anche se quest'anno ho visto appena 30 film in 12 giorni di Festival. Rispetto agli anni scorsi non c'è dubbio che io sia riuscito ad evitare le porcate più cupe, ma è anche vero che non mi porto a casa neanche un filmone che spezza il cuore.
"Per un pugno di dollari" di Sergio Leone - nc.
"Atonement - Espiazione" di Joe Wright - 6,5.
"Kantoku Bazai!" di Takeshi Kitano - 3.
"Se, jie - Lussuria" di Ang Lee - 6,5.
"Sleuth" di Kenneth Branagh - 6,5.
"Michael Clayton" di Tony Gilroy - 6-.
"Redacted" di Brian De Palma - 4.
"Nessuna qualità agli eroi" di Paolo Franchi - 2.
"In the Valley of Elah" di Paul Haggis - 7.
"Blade Runner: The Final Cut" di Rydley Scott - nc.
"It's a Free World" di Ken Loach - 6.
"Cassandra's Dream" di Woody Allen - 5.
"The Assassination if Jesse James" di Andrew Dominik - 5.
"Hotel Chevalier" (cm) di Wes Anderson - 7.
"The Darjeeling Limited" di Wes Anderson - 5,5.
"La zona" di Rodrigo Plà - 7.
"La ragazza del lago" di Andrea Molaioli - 5+.
"I'm Not There - Io non sono qui" di Todd Haynes - 7.
"Lou Reed's BERLIN" di Julian Schnabel - 6.
"Il dolce e l'amaro" di Andrea Porporati - 5.
"The Nines" di John August - 4,5.
"Nightmare Before Christmas 3-D" di Henry Selick - nc.
"Mad Detective" di Johnnie To - 5,5.
"Nightwatching" di Peter Greenaway - 7-.
"Man from Plains" di Jonathan Demme - 7.
"Putiferio va alla guerra" di Roberto Gavioli - nc.
"12" di Nikita Mikhalkov - 7.
"Heya fawda (Chaos)" di Youssef Chahine - 4.
"Non pensarci" di Gianni Zanasi - 7,5.
"Blood Brothers" di Alexi Tan - 4,5.
Le donne del Lido - 11.
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